Arance ( tarocco ) Interessante il loro valore nutrizionale per il contenuto zuccherino (fruttosio e glucosio), la ricchezza in minerali (potassio, magnesio, fosforo e calcio), in vitamine, in particolare la vitaminaC; non trascurabile il contenuto in acido folico, in beta-carotene (provitamina A) e in vitamine del gruppo B. Sono ricche di antiossidanti, in particolare di polifenoli come gli antociani (cianidina e delfinidina) e soprattutto l’esperidina che svolge attività antiallergiche, antinfiammatorie, antivirali, antitumorali e di potenziamento delle difese immunitarie. La componente zuccherina costituisce poi un’ottima fonte di energia prontamente utilizzabile: una spremuta d’arancia è in grado di ripristinare velocemente buona parte delle riserve energetiche consumate durante un esercizio sportivo.
CENNI STORICI Originarie dalla Cina (da cui il nome Citrus Sinensis) sarebbero state introdotte dai mercanti orientali nel Mediterraneo e quindi diffuse in Europa dai Romani, originariamente non tanto per scopi alimentari quanto per scopi ornamentali e religiosi. Sembra che, fin dal dodicesimo secolo, un carico di frutti partisse all’inizio di ogni anno da Pechino diretto ad uno dei templi di Foochow per celebrare sacrifici agli dei. L’offerta di arance il primo giorno dell’anno significava augurio di felicità, prosperità e abbondanza. Nei paesi di religione cattolica, l’arancio assume un duplice valore: i frutti e i fiori da un lato sono considerati simbolo di purezza e generosità, dall’altro se associati alla Madonna diventano l’emblema del peccato originale. Le streghe di tutta l’Europa indicavano l’arancio come il cuore delle loro vittime. Risale ai tempi delle crociate l’usanza di impiegare i fiori d’arancio per addobbare gli abiti delle spose. I cavalieri orientali li regalavano il giorno delle nozze alla propria sposa; le tradizioni saracene attribuiscono ai fiori d’arancio valore di fecondità. Solo a partire dal XVIII secolo, con l’arrivo degli arabi nel meridione d’Italia, furono scoperte le qualità nutrizionali di questo prodotto e così il consumo di arance si diffuse anche a livello popolare. In Sicilia, con il passare dei secoli si caratterizzarono delle tipologie d’arance peculiari e riscontrabili solo nell’isola, in particolare una su tutte si distinse per le sue ottime proprietà organolettiche: l’Arancia Rossa di Sicilia.
COLTIVAZIONE Tra le cultivar bionde le principali sono: Biondo comune, Belladonna, Navel, Navelina, Washington Navel, Valencia late e Ovale-calabrese (la più tardiva); tra le sanguigne: Moro, Sanguinello comune, Sanguinello moscato, Sanguigno e Tarocco. L'arancio richiede clima non freddo d'inverno per cui in Italia viene coltivato nella zona mediterranea (specialmente in Sicilia, Calabria e Campania), innestando le cultivar sul franco e sull'arancio amaro. L'arancio amaro, detto anche arancio forte, melangolo, cetrangolo o cedrangolo, originario dell'Asia sud-orientale, si distingue da quello dolce essenzialmente per le lunghe spine, per il picciuolo alato e per il più intenso profumo delle foglie, dei fiori e dei frutti che, in genere non sono commestibili, sono ricchi di semi. Poiché è praticamente immune da gommosi, e anche per la sua resistenza al freddo, viene principalmente usato come portainnesto per tutti gli altri agrumi ai quali conferisce resistenza, longevità e frutti migliori. In funzione della varietà, le arance sono disponibili tutto l'inverno, da novembre fino ad aprile.
VARIETA' 'Oggi l'arancio è l'agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà. Alcuni frutti sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel, ecc.), altri a polpa rossa per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti (moro, tarocco, sanguinello), alcuni più grandi e più belli, altri di aspetto più modesto e dalla buccia più sottile, ma più sugosi e dunque adatti per spremute. Solo in Italia più di venti varietà vengono coltivate come frutta da tavola ed altrettante per spremuta. Nel mondo tutte queste varietà, ma ogni regione ha sviluppato anche proprie varietà peculiari. È interessante che le varietà a polpa rossa possano essere coltivate producendo frutti che sviluppano pienamente le loro peculiari caratteristiche organolettiche solo in un ben delimitato areale della Sicilia orientale, in conseguenza di ciò le arance rosse sono diffuse principalmente in Europa, mentre nel resto del mondo si trovano in commercio quasi esclusivamente quelle a polpa bionda. Comunque, le arance dolci non vengono consumate solo come frutta fresca ma, soprattutto nel caso di quelle a polpa bionda, vengono utilizzate per la produzione di succhi (durante la lavorazione delle quali la buccia, preventivamente separata dal resto del frutto, viene sfruttata per estrarne l'olio essenziale in essa contenuto) e, in misura minore, per la produzione di canditi e frutta essiccata.
COME SCEGLIERE I frutti sani, sodi, di notevole peso, con buccia sottile e colorazione arancio intenso assicurano un’elevata succosità. Le tipologie pigmentate (Moro, Sanguinello, Tarocco) presentano anche una leggera arrossatura su un lato della buccia. Vanno sempre evitati, invece, frutti con tracce di verde nell’epidermide, con buccia deformata e staccata dalla polpa. Nei mesi invernali si consigliano le “pigmentate” perché esprimono le migliori caratteristiche organolettiche. Nei mesi primaverili ed estivi, invece, è preferibile la tipologia “biondo” delle varietà Ovale e Valencia. Controllare che la “rosetta” sia attaccata al frutto, indice di freschezza e di buona conservazione.
COME CONSERVARE Le arance si mantengono bene per alcuni giorni anche a temperatura ambiente. La temperatura ideale di conservazione è intorno ai 10÷15°C con elevata umidità relativa. Per prolungare ulteriormente la vita post-raccolta è necessario conservarle in frigorifero nel vano orto-frutta. In questo caso, però, aumenta la suscettibilità ai marciumi (muffa verde) e viene spesso favorito lo sviluppo di sapori anomali, accompagnato da uno scadimento qualitativo-organolettico generale. Le “pigmentate”, in particolare, non amano le basse temperature del frigorifero (4°C), e in quello domestico possono restare solo alcuni giorni.
PRODOTTI A MARCHIO Arancia Rossa di Sicilia IGP: il frutto presenta una colorazione accentuata della buccia per la presenza di pigmenti. La zona di produzione è situata in alcuni comuni delle provincie di Catania, Siracusa ed Enna. Di sapore equilibrato e caratteristico, comprende tre diverse varietà: Tarocco, Moro e Sanguinello. L’Arancia Rossa di Sicilia rappresenta un esempio di stretto legame tra fattori climatico-ambientali (alta insolazione diurna e bassa temperatura notturna dovuta alle correnti che scendono dall’Etna) e caratteristiche del prodotto; le stesse varietà di arancia, infatti, coltivate in altri climi non presentano il particolare colore e le specifiche caratteristiche organolettiche che le hanno rese famose nel mondo.lic qui per effettuare modifiche.