Scommetto che muori dalla voglia di saperlo... e allora te lo spiego subito. Partiamo dall’acronimo: G.A.S. significa Gruppo d’Acquisto Solidale. Gruppo di cosa? Gruppo di persone! Magari scritto così sembrerà fin troppo generico, ma sulle persone bisogna investire, perchè la società è fatta di uomini singoli, e ogni singola persona ha libero arbitrio, libero pensiero e libere scelte. Ma spesso prima di essere persone veniamo definiti “consumatori”, ma anche “target”. Sapevi di essere un target? Un obbiettivo da colpire? Sapevi che il tuo valore nel mondo è pari a quello che consumi? Noi del G.A.S., più che consumatori, preferiamo definirci acquirenti, o perlomeno “consumatori consapevoli” e non tubi digerenti. Se credi di votare solo ogni 4 anni ti sbagli, dai un voto ogni volta che compri un prodotto, ogni volta che clicchi un banner nella rete, ogni volta che scegli un programma televisivo invece di un altro, ogni volta che separi l’immondizia: dai un voto continuamente, e continuamente contribuisci a creare la società che ti sta attorno. “Diventa il cambiamento che vuoi veder avvenire negli altri“diceva Gandhi. Io dico più pragmaticamente “guarda cosa metti nel tuo carrello della spesa”. Il Gruppo d’Acquisto nasce come alternativa alla grande distribuzione, che ci propone prodotti dai prezzi decisi dai gruppi di potere, gonfiati dalla pubblicità, dalla scatola che li contiene, dai costi del trasporto, che ci impone prodotti scadenti, pieni di pesticidi, di estrogeni che ci fanno ammalare, cresciuti senza sole, senza più proprietà nutritive; noi non sappiamo da dove vengono, né chi li produce, né in quali condizioni. Noi però questi prodotti li mangiamo, e nutriamo i nostri figli, noi con questi prodotti ci laviamo le mani e poi li scarichiamo nei nostri fiumi, contribuendo ad un’economia che vuole solo tenerci appunto “consumatori” e “passivi”. Ma qualcuno ha cominciato a farsi domande, a leggere le etichette, gli ingredienti, il luogo di produzione ecc. A chiedersi perchè ad esempio noi marchigiani dobbiamo comprare pomodori che provengono da posti lontanissimi quando la nostra terra ne dà di ottimi a km zero, così “quelli del G.A.S.” hanno accorciato la filiera, e sono andati direttamente a comprare dal produttore, guardandolo in faccia, visitando il luogo dove nascono e vengono lavorati quei beni, e contribuendo così a sostenere l’economia locale in barba alla globalizzazione che disloca la produzione e ci lascia senza lavoro. Riassumendo, noi del G.A.S. scegliamo prodotti che hanno questi requisiti: Biologici– perchè vogliamo mangiare cibo non inquinato (“noi siamo ciò che mangiamo”,non dimentichiamolo) e che ci faccia stare bene, perchè riduca l’impatto ambientale e consenta un futuro alla terra e ai nostri figli. Locali– perchè la filosofia del “KM zero” riduce l’inquinamento e il costo del trasporto, perchè vogliamo sostenere l’economia locale, possiamo controllare la produzione direttamente, perchè amiamo la nostra terra. Solidali– perchè vogliamo acquistare solo quelle merci prodotte da lavoratori che siano trattati come persone e non come schiavi. Ecologici– perchè scegliamo prodotti che inquinino il meno possibile, che abbiano un imballaggio ridotto, biodegradabile o riciclabile, perchè guardiamo più in là del nostro naso e pensiamo anche al mondo che lasceremo. In quest’ottica, riunirsi e organizzarsi è fondamentale, per ridurre i costi (il biologico nella filiera corta è ovviamente più basso rispetto al biologico nel negozio), per sopperire ai problemi della distribuzione, per contribuire realmente a creare un’economia diversa aggregando la domanda per incidere poi sull’offerta.
Ora sai cos’è un G.A.S., fatti delle domande quando acquisti qualcosa, o se vuoi entra nel G.A.S.!